Anche presso la ASL di Teramo, grazie alla disponibilità, professionalità e competenza del dr. Vincenzo D’Egidio, responsabile dell’U.O. di radio interventistica, si è potuto sperimentare, primi in Abruzzo e fra i pochi in Italia, l’efficacia di un intervento in D.H. l’angioplastica delle vene giugulari, per un caso disperato di sclerosi multipla progressiva.
Sono testimone, come collega e come congiunto del paziente, dei risultati clinici incoraggianti riscontrati a pochi giorni dall’intervento.
Secondo una teoria del prof. Zamboni, direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Universita di Ferrara e del dr. Fabrizio Salvi direttore dell’Unità Neurologica dell’Ospedale Bellaria di Bologna, in molti casi, alla base di questa terribile malattia, la Sclerosi Multipla, che vede colpite oltre settantamila persone in Italia e oltre mille in Abruzzo, ci sarebbe una correlazione tra l’Insufficienza (restringimento) Venosa Cronica dei grossi vasi del collo (CCSVI) e la Sclerosi Multipla.
In buona sostanza “Aprendo” le vene giugulari stenotiche, angioplastica è il termine medico, come si fa per le coronarie, si avrebbe (la formula dubitativa visti i pochi pazienti fino ad oggi trattati è d’obbligo) un netto miglioramento del quadro clinico e spesso l’arresto del decorso della Sclerosi.
Questo mio congiunto, proveniente da Torino, ha trovato disponibilità al trattamento presso l’U.O. di radiologia della ASL di Teramo, dopo mesi di doloroso pellegrinaggio.
Un viaggio della speranza al contrario, da nord verso sud.
La Regione Marche, ASL Macerata, ha aderito al protocollo proposto dal prof. Zamboni e sono sempre più gli Assessori alla Sanità delle diverse Regioni italiane che chiedono informazioni a riguardo.
Personalmente ho parlato dell’argomento con l’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo dr. Lanfranco Venturoni , che essendo un validissimo e competente medico ancor prima di essere Assessore, con la sua sensibilità e competenza mi ha rassicurato che prenderà in considerazione la partecipazione della ASL di Teramo a questa sperimentazione.
Rinnovo con la presente i ringraziamenti al dr. Vincenzo D’Egidio e alla sua splendida equipe.
dr. Camillo Antelli