La psicologa in soccorso della spiaggia dei cani
Salve, sono la Dr.ssa Psicologa Ottavia Capparuccini, scrivo per chiederle gentilmente di valutare nuovamente la possibilità di riservare un tratto di spiaggia libera in via Lungomare Rodi (Zona Sud) Di Giulianova del quartiere Annunziata, alla brillante iniziativa riguardante la spiaggia libera con accesso anche ai cani “UNICA BEACH” per permettere a coloro che hanno un cane di trascorrere del tempo insieme.
Responsabile del progetto la Dr.ssa Veterinaria Giusy Branella, Centro Veterinario “ZAR” s.a.s. Clinica Veterinaria Privata, assicura un ambiente attrezzato e finalizzato allo scopo, all’interno del quale saranno offerte assistenza veterinaria, in caso di emergenza ed informazioni adeguate per una migliore convivenza con il proprio cane. Sono previste, nell’arco dell’intera stagione, iniziative a cadenza settimanale a cui poter iscrivere il proprio amico fedele. Le scrivo in qualità di cittadino residente della zona, al corrente del fatto che altri cittadini ivi residenti, abbiano più volte ed anche in maniera poco civile espresso parere contrario, senza motivazioni adeguate ne sufficienti a provare l’inefficienza ed inefficacia della proposta, ma a mio avviso, valida ed innovativa per la nostra città che è ancora molto indietro nel Progresso Giuliese.
Ricordo, inoltre, che tale iniziativa è già stata approvata e più volte confermata e replicata in altre, tra le migliori, spiagge italiane riscuotendo gran successo e positivo riscontro nel settore terziario, provocando un repentino incentivo al turismo, in particolare quello di famiglia.
Quanto al merito della mia professione, mi è capitato nel corso della mia carriera, seppur ancora giovane altrettanto promettente, di occuparmi di Etologia, scienza che studia il comportamento animale, e le assicuro che la difficoltà incontrata dal proprietario del cane, nello scegliere una meta per le proprie vacanze estive, all’idea di dover lasciare il proprio cane a casa, od affidarlo ad altri, incide non solo sul proprietario del cane, ma anche sull’animale stesso, che potrebbe sentirsi abbandonato al punto di non attendere il ritorno proprietario, ma anzi riconoscerlo con difficoltà e mostrare nei confronti dello stesso comportamenti violenti e/o diffidenti.
Del resto, se “Il cane è il miglior amico dell’uomo”, perché l’uomo non vuole esserlo?
Certa di ricevere cortese attenzione, attendo sue gradite notizie.
Giulianova, 12/