Il sindaco Francesco Mastromauro ribatte a Progresso Giuliese in merito al sostenuto mancato rispetto del Patto di stabilità 2010.
“Appena ricevuto copia della deliberazione n. 95.2012 PRSE della Corte dei Conti de L’Aquila riguardante il consuntivo 2010 e il bilancio di previsione 2011 del Comune di Giulianova”, dichiara il sindaco, “ ho dato disposizioni affinché gli uffici finanziari verificassero quanto evidenziato nella deliberazione stessa, ponendo particolare attenzione al rilievo mosso dalla Corte riguardo al mancato rispetto del patto di stabilità nell’esercizio 2010 da parte di questo Comune. Gli uffici, dopo aver verificato che la segnalazione non trovava alcuna corrispondenza con le risultanze documentali interne, in particolare con la certificazione di rispetto del patto di stabilità 2010 redatta dall’allora responsabile finanziario, il Dott. Donato Simeone, e attestata dal Collegio dei Revisori dei Conti, hanno contattato direttamente la Corte dei Conti de L’Aquila al fine di verificare su quali basi venisse sostenuta tale grave irregolarità. Ebbene – prosegue Mastromauro – la Corte ha precisato agli uffici, per le vie brevi, che quanto scritto è basato sulla lettura dei dati dei questionari relativi al rendiconto della gestione 2010 e al bilancio di previsione 2011 trasmessi dal Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune ed acquisiti telematicamente mediante il sistema applicativo S.I.QU.E.L.Ciò che ora è importante sottolineare è che dalla lettura incrociata dei dati comunicati alla Corte (dai Revisori) e al MEF (dal Comune), è risultato che sia stato erroneamente trasmesso alla Corte il dato relativo all’obiettivo annuale del patto 2010, pare uno zero in meno. Insomma, sulla base di quanto riferitomi dagli uffici, il patto di stabilità è stato rispettato. Voglio poi aggiungere – conclude il sindaco – che gli uffici finanziari del Comune stanno ponendo in essere ogni utile iniziativa al fine di permettere al Consiglio Comunale di Giulianova di fornire le adeguate motivazione ai rilievi mossi dalla Corte prima del termine ultimo concesso, ossia il mese di gennaio 2013”.