E’ stato un colpo di fucile
sparato da un bracconiere, che si presume ritenesse di avere
visto muoversi, nella notte, un cinghiale, a provocare la morte
di Gabriele Di Tullio. Lo indicano i primi riscontri di
carabinieri e medico legale.
Un pallettone per cinghiali lo ha raggiunto alla gamba
sinistra ed è poi uscito. Non è stato trovato, ma i fori di
entrata e uscita hanno fornito elementi in tal senso agli
investigatori. Di Tullio sarebbe morto per dissanguamento. Il
cacciatore di frodo, che si ritiene abbia sentito le grida del
ferito, potrebbe essere fuggito per timore delle conseguenze.
La morte, secondo il medico legale, sarebbe avvenuta nelle
prime ore del mattino. La vittima – un vedovo con due figlie –
alle 22 di ieri aveva mangiato con la famiglia. Poi aveva
raggiunto il podere di un fratello. Uno dei nipoti ha detto di
avere visto la sua auto – una Opel Corsa bianca – in sosta lungo
la strada che fiancheggia il terreno alle 23. Alle cinque di
stamani, un altro nipote ha notato l’auto nello stesso posto. Si
é fermato, è sceso dall’auto e si è guardato intorno,
trovando il corpo in un vigneto. Per domani mattina, il pm della
Procura di Vasto Giancarlo Ciani ha disposto l’autopsia.(ANSA).