Rodolfo Di Zio ha elargito,
secondo quanto scrive il Gip Guido Campli, oltre 250 mila euro
ai politici del centrodestra in occasione delle competizioni
eletorali in Abruzzo del 2008 e 2009, dei quali “94 mila euro
in favore di candidati della lista di Gianni Chiodi alle
elezioni d’Abruzzo 2008″.
Ma l’imprenditore, in un’intercettazione, afferma: “Sono
apolitico, nel senso che noi non facciamo politica” e “non ho
rapporti soltanto con la destra, io ce li ho anche con la
sinistra”. “Dunque – scrive il Gip – si paga per comprare non
per sostenere una scelta di campo”.
Nell’ordinanza si parla di 27 mila ad AN nel pescarese, 20
mila al Pdl teramano, 40 mila al Pdl per le politiche, 10 mila
al candidato al Comune di Pescara Albore Mascia. Soldi anche per
esponenti Udc: Di Giuseppeantonio (presidente della provincia di
Chieti) riceve 10 mila euro tramite l’Ecologica Sangro. A questi
si aggiungono i finanziamenti al candidato europarlamentare
campano Enzo Rivellini sponsorizzato da Di Stefano, 20 mila euro
di cui 5 mila poi ‘girati’ al senatore chietino. Agli inquirenti
non risultano soldi dati all’assessore alla sanità Lanfranco
Venturoni, ma sono certificati molti movimenti bancari con
versamenti di molte migliaia di euro ed operazioni immobiliari
ricondicibili a Venturoni o ai familiari.
“Le intercettazioni – si sostiene nell’ordinanza –
documentano in modo diretto ed esplicito che i versamenti,
benché dichiarati, siano stati corrisposti con esplicita
pretesa o attesa, in contropartita, del compimento di atti
contrari ai doveri d’ufficio da parte del precettore”.
A sollecitare o ringraziare Di Zio per i contributi sono in
molti: Emilio Nasuti (Pdl), Lorenzo Sospiri (An), il sindaco di
Montesilvano Cordoma (An), Alfredo Castiglione (An), il sindaco
di Mozzagrogna (Chieti) Giuseppe Bussolo, il candidato alle
regionali Luigi Toppeta, il candidato, poi sindaco di Teramo,
Maurizio Brucchi.
Il Gip Campli prova infine a raccogliere il sistema
corruttivo con una analisi complessiva. “La trama occulta sin
qui descritta – scrive – deve essere messa in relazione con le
contribuzioni elettorali, con le quali Di Zio, secondo un
intento dichiarato ‘compra’ la politica. Cosicché i singoli
delitti di peculato, abuso, o anche le corruzioni occasionali,
costituiscono in realtà attuazione di un più complesso
disegno, che trova corrispettività (non soltanto, ma anche) nei
finanziamenti a partito politico”.
Nello stesso capitolo sui finanziamenti c’é un solo
riferimento al centrosinistra: “Così – scrive il Gip – nel
corso di un’animata discussione con gli amministratori della
società ‘Ambiente spa’, Di Zio rinfaccia la circostanza che ‘al
segretario…gli scrocchiamo 20 mila euro ogni volta che
facciamo le elezioni….coso…Castricone'” (Antonio,
segretario provinciale del PD di Pescara, N.D.R.). (ANSA).