Le indagini che hanno portato agli arresti domiciliari per corruzione, peculato ed abuso d’ufficio nei confronti dell’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni, sono durate circa due anni.
Con lui è finito ai domiciliari anche l’imprenditore leader del settore dei rifiuti, Rodolfo Valentino Di Zio. Le indagini sono state condotte da un pool di tre magistrati della Procura di Pescara guidata dal procuratore capo, Nicola Trifuoggi, e i pm, Gennaro Varone e Annarita Mantini. Il gip che ha concesso le misure cautelari è Guido Campli. Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e certamente la più importante condotta dalla Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Gli arresti di oggi sono parte dell’inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l’ex assessore all’Ambiente della regione, Daniela Stati. (ANSA).