Il pasticciaccio brutto della decisione di far giocare Giulianova-Milazzo a porte chiuse
finisce al Ministero degli Interni. Nell’ordinanza che il sindaco Mastromauro è stato costretto a firmare dopo il no di Prefettura e Questura a far disputare la gara a capienza limitata
,
si è appreso che, essendo il campo giudicato inabile, perché manca del certificato antincendi della cui improrogabile necessità ci si è accorti il 27 gennaio quando le nuove norme sono state emanate il primo agosto 2011, l’ingresso era vietato anche ai giornalisti. Per la prima volta nella storia del calcio nazionale una gara si sarebbe giocata senza neanche un giornalista n grado di raccontarla ai forzati assenti o una telecamera in grado di immortalarla. Ed allora è intervenuta la Lega Pro, alla quale, ovviamente, contrariamente agli organismi deputati alla sicurezza, interessa più lo spettacolo, ha invocato ed imposto al Giulianova il diritto di cronaca. Il povero segretario Massimo Spinozzi, sballottato da tutte le parti, ha chiesto lumi alla Questura sul da farsi e da Teramo, dopo una telefonata al Ministero, gi sarebbe stato detto che
. Ma a Palazzo hanno giustamente obiettato che, se le tribune sono a rischio per il pubblico dei tifosi, lo sono anche per i giornalisti , perché qui non si tratta di una partita da disputare a porte chiuse per motivi disciplinari ma per inagibilità dell’impianto, avvertendo che, facendo entrare una sola persona in tribuna, si può incorrere nel reato di mancata osservanza di un provvedimento emesso dell’autorità (nel qual caso il sindaco) previsto dall’articolo 650 del Codice Penale. E così, invece di cerare tutto questo guazzabuglio, sarebbe bastato concedere una proroga fino al termine del campionato, (sempre con assunzione di responsabilità da parte del sindaco) sapendo benissimo che in nessun stadio d’Italia si sarebbero potuti svolgere lavori( che prevedono perfino l’installazione dei tornelli alle porte) per un milione e mezzo in pochi giorni. Non basta, sul capo del Giulianova, e glielo ha ricordato ieri la Lega, c’è l’invito a trovare velocemente un campo alternativo perché, dopo quattro gare a porte chiuse ,ci sarà la retrocessione diretta. Il Giulianova pensa a Roseto, dove esiste il certificato di prevenzione antincendi o, in subordine, a San Benedetto, ma bisognerà vedere se ci sarà o meno concomitanza tra le partite interne. Tra l’altro il Giulianova calcio è stato martellato anche da telefonate di organi di stampa, anche a livello nazionale, per il rispetto del diritto di cronaca per la gara che si svolgerà nel silenzio, nel gelo e con la neve alzata ai bordi del campo. Che tristezza!