L’atto aziendale della Asl è un macigno organizzativo che distrugge ogni speranza di poter ridurre la mobilità passiva e le liste di attesa. Ne è convinta la Funzione Pubblica della Cgil Teramo, secondo cui “poco è cambiato rispetto agli atti provvisori che lo hanno preceduto, mentre nulla è cambiato riguardo ai suoi principi ispiratori: svilimento delle professionalità interne, visione antiquata dell’ospedale per acuti e clientele”.
“In linea generale” continua il sindacato “ci sembra che i presidi e i loro problemi rimangono gli stessi: tutti e quattro offrono le medesime prestazioni senza nessuna specializzazione con una spaventosa carenza di organico tale da essere a rischio la qualità delle prestazioni sanitarie rese. Il modello del piano sanitario regionale di un ospedale che funzioni da perno e che accolga tutte le discipline e tre raggi specializzati non si rinviene.
In alcuni dipartimenti si è composta una pletora di UOC “fotocopia” (4 UOC di Medicina, 3 UOC e 1 UOSD cardiologia, 3 UOC di Ortopedia, 5 UOC di chirurgia). Non sono il numero delle strutture, ma la loro organizzazione e le persone che ci lavorano ad essere la risposta all’enorme mobilità passiva! La Chirurgia di Villa Anna, da sola, drena 2-3milioni di euro di mobilità con 3 chirurghi! Viene istituita la quinta chirurgia, mentre la terza azione, Razionalizzazione delle Unità Operative Complesse, del programma operativo del 2010 ne prevede quattro. La quinta chirurgia costerà di più e forse sarà affidata ad un altro professore universitario de L’Aquila. Al contempo, viene cancellato il secondo dipartimento amministrativo che avrebbe operato a costo zero perché già previsto dal programma operativo regionale. Viene creata una nuova unità operativa complessa di Endoscopia Urologica a Giulianova, forse affidata ad un noto medico che si è distinto, qualche mese fa, per l’intensa attività lavorativa al servizio dell’azienda, tanto intensa da non lasciare il tempo per emettere le regolari fatture. Il presidio giuliese si avvia addirittura ad essere un cronicario. A breve gli toglieranno anche l’unità complessa del servizio per le tossicodipendenze perché la Regione Abruzzo ha stabilito che nella Asl di Teramo ce ne sarà solo una. Cattive notizie anche per i consultori familiari che vengono inseriti tra il dipartimento materno-infantile e l’assistenza territoriale a dimostrazione che nessuno se ne occuperà in maniera esclusiva indebolendo così le azioni di rilancio. Sorte peggiore è toccata alla medicina penitenziaria. Mentre nella quasi totalità delle Asl italiane è unità operativa complessa per la molteplicità delle attività da gestire, a Teramo è unità semplice a valenza dipartimentale e dipende da altri 3 responsabili di 3 unità operative diverse. Un dato di apprezzamento va riconosciuto a parere della scrivente Federazione all’organizzazione funzionale e logica delle unità operative del dipartimento dei servizi”.
In conclusione, la Funzione Pubblica della Cgil Teramo chiede alla politica di §”non riempirsi la bocca di parole quali merito e meritocrazia in quanto chimere che non trasformano mai in realtà e propone la drastica riduzione delle UOC/UOSD doppioni, l’aumento delle UOS per identificare e potenziare settori specialistici e gratificare i professionisti bravi”.