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GIULIANOVA -Si chiamava Fabiana Piccioni ed aveva 47 anni, di Giulianova, la donna trovata carbonizzata in via dei Cavoni. il corpo e’ in gran parte carbonizzato ma non presenta ferite o segni di violenza. Sara’ l’autopsia a scoprire la causa della morte. Aveva svolto molti lavori dopo il diploma all’alberghiero ed era stata anche estetista e nel 2019 si era candidata nella lista di Idea che appoggiava il candidato Pietro Tribuiani.

La salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Teramo per l’autopsia.
Fabiana Piccioni, 47 anni, residente in via Galileo Galilei, a Giulianova. Il suo corpo, nudo e parzialmente carbonizzato, è stato identificato dal fratello grazie a un piccolo tatuaggio sull’avambraccio, grande quanto una moneta.
La scomparsa di Fabiana era stata denunciata giovedì scorso dai genitori ai carabinieri di Giulianova. Dopo giorni di apprensione, il ritrovamento del corpo ha sconvolto la comunità locale. La Procura sta indagando per far luce sulle circostanze di questa tragedia, mentre tra i cittadini si diffonde il timore che possa trattarsi di un femminicidio.
Fabiana aveva frequentato per due anni l’Istituto di Commercio e Turismo “I. Poppa” e l’Enfap – Abruzzo – Formazione di primo livello europeo a Roseto degli Abruzzi, per poi intraprendere una carriera nel settore dell’estetica, completando un corso a Tortoreto. Parallelamente, si era dedicata al volontariato, un impegno che descriveva con queste parole nel suo curriculum:
«L’esperienza di volontariato fatta in ospedale, presso la Casa di Cura Crid 89 e al santuario dello Splendore di Giulianova, mi ha permesso di coltivare le mie doti spiccate di ascolto, espressive, creative e organizzative. Possiedo buone competenze comunicative, di sostegno e recupero psicologico, acquisite durante le mie esperienze di volontariato». Aveva anche partecipato alla vita politica di Giulianova, candidandosi nel 2019 alle elezioni comunali con la lista “Idea” a sostegno di Pietro Tribuiani, in contrapposizione all’attuale sindaco Jwan Costantini. La notizia ha scosso profondamente la comunità, trovando ampio spazio sui social network. «Un’altra donna vittima della violenza. Quante altre Fabiana dovremo piangere?», ha scritto un utente. «Non possiamo più restare in silenzio: basta con questi orrori», ha commentato un altro, associando il caso alla piaga dei femminicidi. Molti hanno espresso vicinanza alla famiglia, chiedendo giustizia per una donna che, attraverso il suo lavoro e il suo volontariato, aveva lasciato un segno positivo nella comunità.