La notizia di una richiesta
d’arresto per Salvatore Parolisi, che sarebbe stata depositata
solo questa mattina, era nell’aria da giorni. A far decidere il
pool della Procura che coordina le indagini dei carabinieri
sarebbero state le risultanze degli accertamenti via via
arrivati sul tavolo dei magistrati.
“Siamo sicuri del nostro lavoro – ha dichiarato fino a ieri
il comandante provinciale dei carabinieri col. Alessandro
Patrizio – e abbiamo fotografato la situazione a Colle San
Marco”. Il riferimento è alla presenza di Melania Rea sul
pianoro ascolano, testimoniata dal solo Salvatore. Questo
significa che la donna è stata portata direttamente, o si è
recata di sua volontà, nella pineta del Teramano in cui è
stata trovata morta accoltellata.
Sulla richiesta dovrebbe aver pesato inoltre il pericolo di
inquinamento delle prove, se non di fuga. Parolisi, infatti,
avrebbe tenuto per gli inquirenti un comportamento ben strano.
Il 19 aprile, il giorno dopo la scomparsa di Melania (che
sarebbe stata ritrovata cadavere il 20), Salvatore avrebbe
cancellato il suo profilo Facebook, dove interagiva con l’avatar
‘Vecio alpino’. Successivamente si è sbarazzato del cellulare
‘dedicato’ con cui comunicava con Ludovica P., la soldatessa con
cui aveva una relazione extraconiugale. (ANSA).