Calcio e scandali. Un binomio ‘epicò

che ha più di 80 anni di vita, un filo rosso che ha tenuto

unito il pallone, in Italia e non solo, tra squalifiche,

retrocessioni, coinvolgimenti eccellenti, manette soprattutto

quando la posta si faceva alta.

Già, perché è con le

scommesse che il pallone ha preso la sua peggior deriva,

sconfinando dal campo al tribunale, officiando il tradimento dei

tifosi; e ogni volta è stata bufera. La prima nel lontano 1927,

quando il derby Torino-Juve salì alla ribalta per un episodio

di corruzione che costò la revoca dello scudetto ai granata.

Piccola cosa se messa a confronto con lo scandalo vero che

squassò i vertici della serie A.

   La tempesta arriva infatti nel 1980, dopo l’esposto di due

scommettitori: nella polvere e in carcere finirono nomi noti

anche del massimo campionato, tra cui Manfredonia e

Giordano della Lazio, Albertosi e Morini del Milan, compreso il

presidente dei rossoneri, Felice Colombo. Giornate pesantissime,

con i campioni del calcio made in Italy portati via in manette

dai Carabinieri mentre sullo sfondo andavano in scena i 90

minuti più attesi della settimana. La giustizia ordinaria

assolve allora i giocatori coinvolti, ma quella sportiva usa il

pugno di ferro: Milan e Lazio retrocedono in B (per i rossoneri

si tratta della prima discesa tra i cadetti): le squalifiche per

i calciatori vanno da tre mesi a sei anni. Colpito anche Paolo

Rossi, salvato solo dall’amnistia dell’82 grazie alla quale

partecipa al fortunato Mondiale in Spagna che porta degli

Azzurri di Bearzot il terzo titolo iridato.

   Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e

partite truccate nella storia del calcio italiano, che portò

anche alle dimissioni del presidente federale Artemio Franchi.

Ma anche in epoche più recenti il calcio scommesse è tornato

padrone della scena: nel 2001 un’inchiesta su Atalanta-Pistoiese

di Coppa Italia, per un presunto tentativo di combine per

consentire scommesse pilotate. Nel 2004 un altro mezzo tsunami:

sotto i riflettori dei giudici sportivi finiscono il Modena, la

Sampdoria, il Siena e alcuni giocatori noti, tra cui Stefano

Bettarini, allora marito della conduttrice tv Simona Ventura,

che la disciplinare ‘condanna’ a cinque mesi di stop. Il Modena

evita la retrocessione, blucerchiati e toscani se la cavano con

una multa, prosciolto il Chievo, pure finito nella bagarre.

   Un altro terremoto l’Italia del pallone lo ha vissuto nel

2006, con Calciopoli: ma qui lo scandalo non era per le

scommesse, ma per la presunta corruzione di arbitri e di massimi

dirigenti di club. Una bufera – che prosegue ancora nelle aule

del tribunale di Napoli – che portò in ambito sportivo alla

retrocessione in serie B addirittura della Juventus. E poi il

colpo di spugna sui vertici di allora, presidente federale

compreso.  

   Ma gli scandali non hanno confini. In Germania nel 2009

quindici persone finirono in manette nell’ambito di un’inchiesta

su un giro di scommesse illegali legato a una serie di partite

di calcio truccate in una decina di Paesi europei. L’Uefa allora

aveva avvertito: sta per scoppiare uno scandalo scommesse di

dimensioni europee. Un fil rouge da cui il pallone non sembra

proprio riuscire a districarsi. (ANSA).