Diverse centinaia di

persone si sono raccolte oggi nel duomo di Campli per l’ultimo

saluto alla piccola Elena, la bimba di 22 mesi dimenticata in

auto a Teramo e morta ad Ancona dopo tre giorni di coma.

Nella

chiesa di Santa Maria della Platea, il silenzio totale che ha

caratterizzato la cerimonia è stato interrotto solo da un

lunghissimo applauso, quando il parroco, don Antonio Mazzitti,

affermando che “Dio ha preso in braccio Elena”, ha invitato

tutti i presenti a battere le mani “per dare un sollievo” ai

genitori della piccola, Lucio Petrizzi e Chiara Sciarrini.

   Il sacerdote – che nell’omelia ha fatto pochi riferimenti

alla tragica vicenda, definendo l’incidente come un “fatto

umano” – con la voce rotta dalle lacrime ha sottolineato che i

genitori “hanno donato gli organi” della piccola e che “tre

bambini vivono grazie a loro”. Un altro lungo applauso ha

caratterizzato l’uscita del feretro dalla chiesa, mentre decine

di palloncini bianchi si alzavano verso il cielo. La piccola

Elena, come deciso dai genitori, sarà cremata.

   Per tutta la durata dei funerali i genitori della bimba sono

rimasti in silenzio, senza scomporsi. A stringersi attorno a

loro c’erano tanti amici e parenti, oltre al preside, ai

docenti, agli studenti della facoltà di Veterinaria

dell’Università di Teramo, dove Lucio lavora come docente e

Chiara come ricercatrice, e al rettore dell’ateneo teramano. Un

imponente servizio d’ordine, supportato da una società privata

di body guard, ha tenuto lontane le numerose telecamere, a cui

é stato vietato l’ingresso in chiesa.

   Sono tanti i messaggi di solidarietà arrivati alla coppia e

da cui si leva un coro unanime: “siete genitori meravigliosi,

poteva capitare a tutti”. In particolare, i genitori dei bimbi

dell’asilo nido di Teramo frequentato da Elena, in una lettera,

si rivolgono al padre della piccola: “non attribuirti colpe che

non hai”. Parlano invece di una “persona eccezionale, un

esempio da imitare e da seguire di cui non potremmo fare a meno,

indispensabile alla nostra formazione” alcuni alunni di

Petrizzi.

   Intanto, proprio oggi un centro studi della provincia di

Teramo, annunciando l’avvio di un’indagine sul fenomeno dei

bambini dimenticati nelle auto, sottolinea che in Italia mancano

sistemi di rilevazione della casistica, ma nonostante ciò,

dalle testimonianze di medici e pediatri, i casi non appaiono

isolati. (ANSA).