TERAMO – Peccato per il Sindaco che ha dovuto rinnegare tutto quello che, nel suo ruolo di opposizione della precedente amministrazione e nella campagna elettorale, ha sostenuto tra cui la Giunta del cambiamento e l’allargamento a nove Assessori.
In queste ore sono molte le critiche e le defezioni nei gruppi politici che sostennero l’affermazione di questa maggioranza, più di quelle che provengono dall’area dell’opposizione, a testimonianza della scarsa coerenza politica utilizzata per questa operazione.
Certo le premesse erano scontate se consideriamo che il Sindaco D’Alberto che voleva rappresentare la discontinuità rispetto al passato fu eletto al ballottaggio grazie al sostegno della vecchia rappresentanza politica teramana che lui ha sempre dichiarato di voler combattere. Diversamente la vittoria di Morra avrebbe rappresentato la reale novità sia per lo stile autorevole del candidato sia perché il Consiglio Comunale sarebbe stato composto per la quasi totalità, da nuovi consiglieri che avrebbero contribuito a cambiare le sorti di questa Città lavorando per la soluzione dei problemi e il conseguimento degli interessi dei cittadini.
Non può passare sottotono il “vizietto congenito”, di alcune “famiglie” teramane, di collocarsi sempre dalla parte di chi vince per occupare palesemente una posizione di potere.
Il passaggio dal centro-sinistra al centro-destra, e nello specifico da Sperandio a Chiodi, ai massimi livelli, per poi tornare al centro-sinistra di D’Alberto, o rappresenta una confusione intellettuale, politicamente non accettabile, o un egoismo politico che sfocia nel narcisismo.
Un appello lo rivolgo alla minoranza affinché in forma unitaria e in sinergia con quanti abbiano a cuore gli interessi della Città, possa lavorare per combattere questo mal costume e per trovare soluzioni definitive ai tanti problemi dei cittadini che attendono risposte.
Luciano Casolani (Candidato nelle liste di sostegno a Morra)