“Insignito di numerosi e prestigiosi riconoscimenti, dalla Colomba d’Oro per la pace al Microfono d’argento – scrive lo storico e giornalista Sandro Galantini nel libro “Giulianova da scoprire”, edito nel 2017 da Ricerche&Redazioni – dal Premio Scarfoglio al Saint Vincent assegnatogli per la cronaca di una sciagura aerea avvenuta nell’aeroporto di Addis Abeba di cui fu tra i pochi superstiti, autore di vari volumi, l’ultimo dei quali, “L’Argentina non vuole più piangere”, pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2006, Italo Moretti è originario di Giulianova e non di Perugia, come da qualche parte si legge e si è scritto erroneamente. I documenti, infatti, parlano chiaro. Italo Moretti, il cui nome completo è Italo Fausto Fulvio, è nato alle ore 15 del 29 ottobre 1933 al civico 5 di via Umberto I, oggi Del Popolo, nell’abitazione dei suoi genitori Sante Moretti, fattorino umbro impiegato nell’allora sede del Banco di Napoli al pianterreno di Palazzo Orsini, ed Elpidia Lazzari”.
“Oggi Giulianova ricorda un maestro del giornalismo internazionale che ebbe in questa città i natali – dichiara il Sindaco Jwan Costantini – e che, giovanissimo, lasciò la terra d’Abruzzo per inseguire il sogno di diventare un cronista. Un esempio, soprattutto per i nostri ragazzi, di grande professionalità ed impareggiabile coraggio, nel raccontare per la Tv nazionale le terribili vicende delle guerre civili nell’America del Sud e i regimi golpisti e autoritari di quei paesi, documentando anche la tragedia dei desaparecidos. Ha sempre inseguito la verità sul caso Alpi-Hrovatin, e non a caso è stato anche presidente del Premio Ilaria Alpi per il giornalismo televisivo. Giulianova rende oggi omaggio ad Italo Moretti per quella sua grande passione che fu il giornalismo, vissuto attraverso quelle innate doti di intelligenza e tenacia che gli permettevano di raccontare, con precisione e sensibilità, le atrocità e le efferatezze delle dittature dell’America Latina”.