Tutto ci saremmo aspettati tranne una vera lezione di politica da parte dei giovani del PDL.
Conosciamo gli autori (o meglio, l’autore); sappiamo pure chi ne è l’ispiratore.
E’ qualcuno che, in questi giorni stranamente dimenandosi rispetto alla sua solita letargia, si è prontamente occupato del caso UDC GIULIANOVA, raggiungendo telefonicamente alcuni nostri dirigenti e domandandosi il perché.
Le ragioni potrebbe trovarle proprio all’interno del suo partito, ormai svuotato e sempre più identificatosi con il fuggi fuggi generale.
E dovrebbero saperlo anche i suoi giovani se è vero (ed è vero) che uno dei suoi dirigenti, Gianluca Antelli, si è ben saputo allontanare.
E allora ?
Allora la coerenza.
Sarà quella di avere un partito tutto per sé e contro tutti (noi, al suo posto, avremmo fatto un passo indietro).
Sarà chi per ottenerne la responsabilità si è prestato ad un amichevole scambio avvenuto a più alti livelli ?
Dei giovani del PDL ammiriamo non poco il documento provinciale che invoca la meritocrazia.
Bene che incomincino da Giulianova.
I voti. E’ vero, ne abbiamo preso pochi, forse quei pochi che sono stati utili ad accendere la fiammella della speranza che si è chiamata ballottaggio, di una vittoria sfumata che non sarebbe stata tale se qualcuno non avesse perso, nello stesso giorno di elezione, circa 2000 voti.
Quanto a noi ci impegneremo per il rilancio di questa città, criticando, se necessario ma ben sapendo che sono i fatti concreti che la cittadinanza vuole .
Del resto le 300 nuove iscrizioni al nostro partito indicano che quella è la strada giusta, da seguire insieme a chi, per questo comune, per questo territorio, ha dato tanto.
Un po’ più di rispetto quando si fanno certi nomi.
La solitudine è, dunque, l’irreparabile conseguenza.
UDC GIULIANOVA