PESCARA – “Sulle autostrade A24 e A25 transitano maggiormente i veicoli delle imprese di trasporto abruzzesi. Se è giusto tutelare la produttività della società di gestione autostradale, è anche giusto, per equità, tutelare la produttività delle imprese di trasporto. In 14 anni le tariffe sono aumentate del 200%”. Lo affermano in una nota congiunta le associazioni dell’artigianato e della piccola e media impresa abruzzesi, Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato, a proposito del rincaro dei pedaggi delle autostrade A24 e A25, lamentandosi proprio per la “mancanza della tutela della redditività e produttività delle imprese associate”.
“L’intero sistema produttivo delle aree interne regionali – sottolineano le associazioni – vede ridurre la propria redditività, a vantaggio di imprese poste in altre aree geografiche più vantaggiose, e anche questo fattore determina lo spopolamento delle aree interne regionali, le cui economie locali sono state messe in ginocchio dai terremoti oltre che dalla crisi”.
Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato, inoltre, prendono atto “con favore delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, relative alla sua opposizione ai maxi aumenti dei pedaggi” e sollecitano “lo stesso presidente D’Alfonso a coordinare con il collega della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, tutte le possibili iniziative istituzionali volte a scongiurare rincari che colpirebbero in modo pesantissimo pendolari e operatori del trasporto”.
“L’incremento del pedaggio per i veicoli sull’intera rete autostradale calcolato sulla base delle percorrenze 2016 – si legge ancora nella nota – risulta in linea con il tasso d’inflazione corrente. Ma spicca il picco del 52,69% della Rav. Per Strada dei Parchi l’aumento è pari al 12,89%, tra gli incrementi maggiori delle autostrade di montagna. L’autostrada del Brennero, ad esempio, ha avuto un incremento pari al +1,67%, mentre la Autocamionale della Cisa non ha subito aumenti dei pedaggi. Per Rav, Strada dei Parchi e Autostrade Meridionali le variazioni derivano direttamente dal riconoscimento di pronunce giudiziarie su ricorsi attivati dalle società. Tali incrementi recepiscono peraltro recuperi di adeguamenti relativi ad esercizi precedenti. L’eventuale inottemperanza alle disposizioni giudiziarie avrebbe esposto l’amministrazione ad un aggravio di oneri”.
Le quattro sigle chiedono infine al governatore della Regione Abruzzo di concordare con il collega della Regione Lazio la partecipazione al vertice fissato per la prossima settimana con il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, di cui hanno dato conto in queste ore diversi organi di stampa, al fine di “poter rappresentare anche in quella sede le esigenze dei territori e del mondo dell’impresa dell’Abruzzo”.