GIULIANOVA – Chiaramente il tutto si riferisce a quanto accaduto nella notte tra il 20 ed il 21 settembre scorso.

Si legge che <nell’accaduto sono state ridotte in cenere diverse attrezzature tra libri ed opuscoli. Fortunatamente non sono rimati coinvolti né persone né animali, nonostante il grande rischio che il fuoco si propagasse nelle zone limitrofe>. Poi si precisa che il messaggio è chiaro :<qualcuno vuole che il Campetto non esista più, Di attacchi vili ne abbiamo ricevuti tanti in passato ma mai di questa entità. Il tutto si va a sommare ed un clima di sgombero imminente come riportato dalle cronache locali nei giorni precedenti. Del resto si sa che un posto, non intesso come quattro mura, che si è sempre dato da fare per creare una socialità orizzontale,un posto contro ogni forma di oppressione della libertà, un posto non convenzionale né commerciale. Il Campetto occupato, un posto libero da ogni concezione autoritaria è e sarà sempre una spina nel fianco>. C’è anche un avvertimento abbastanza esplicito contro chi ha provocato l’incendio laddove si scrive ce <chi gioca con il fuoco prima o poi si scotta, guai a chi ci tocca, sempre dalla stessa parte ci troverà, se pensano di eliminarci si sbagliano di grosso>. Questi testi dei volantini disseminata sulla coperta bruciata che vuole chiaramente essere l’emblema dell’attentato notturno con il fuoco che ha determinato numerosi danni alla struttura. Ma ci si prepara anche ad una manifestazione cittadina, un corteo che sfilerà per le vie della città sabato 13 ottobre a partire dalle 15. Il Campetto occupato, prima dell’attentato (peraltro non rivendicato e sul quale indagano i carabinieri) era stato al centro, come riferito dagli occupati di un ‘ennesima minaccia di sgombero da parte della proprietà (l’ente Castorani). <Stavolta . denunciavano -attraverso l’articolo su un giornale locale. In tutti questi mesi, diverse sono state le minacce, più o meno velate, che la proprietà ci ha fatto… stavolta però sembra far sul serio, parlando di un progetto per la collettività e, per quanto ci riguarda, di problemi di ordine pubblico per l’eventuale sgombero. Noi, diciamoci la verità, alle chiacchiere crediamo poco… e, in tutta franchezza “il Castorani” (come ente e amministrazione) di chiacchiere ne fa tante.> Attualmente passi ufficiali di sgombero non ci sarebbero da parte dell’Istituto anche se è chiaro che si vuole tornare in possesso di quello spazio per una serie di iniziative di carattere sociale.