GIULIANOVA – “L’estate è finita ed è giunta l’ora di alcuni chiarimenti, viste il cumulo di notizie errate e infamanti girate dapprima sui social media e poi sulla carta stampata e che hanno dato adito a dubbi infondati.”Si legge così in una lettera inviata alla nostra redazione da Gianmarco Ciccolone co-organizzatore Notte Bianca/Alta.
“L’organizzazione della Notte Bianca e della Notte Alta è stata una faticosa e tortuosa lotta contro le malevolenze di alcuni soggetti che per qualche motivo si sono sentiti offesi da questi eventi (o semplicemente avevano in odio gli organizzatori e tanto tempo da dedicare alla scrittura di cattiverie gratuite).
La prima cosa da chiarire è che organizzare gli eventi è un’attività faticosa e piena di ostacoli,
soprattutto quest’anno in cui le norme sulla sicurezza hanno aumentato la difficoltà di gestione e soprattutto i costi, quindi in pochi si imbarcano in questa avventura, anche se tutti si permettono di giudicare il lavoro altrui. In una città in cui il turismo dovrebbe essere alimentato anche dalle manifestazioni, bisognerebbe cercare di attrarre eventi di qualsiasi genere invece che fare sempre gli
esperti e criticare facendo un pessimo servizio per la città. Invece sempre più spesso gli
organizzatori mettono croce su questa città vista l’atmosfera pesante e i continui attacchi che si devono subire.
Potremmo parlare di tutte le iniziative passate, dal mitico Rock Roads in poi, e ricordarle come
magnifiche ma rimpiangerle potrebbe essere un semplice esercizio nostalgico.
Il fatto che quest’anno mancassero eventi clou, come è stato Attenti al Luppolo, i cui organizzatori per validi motivi hanno deciso di darsi una pausa, e la Notte dello Shopping per cui provenivano richieste troppo esigenti in relazione all’offerta (tra l’altro non era stato presentato nessun progetto anche se erano stati offerti contributi pubblici rifiutati perché ritenuti insufficienti), ha fatto si che i responsabili del comune si siano rivolti anche alla CoreRockSound, che vanta molte iniziative di successo a Giulianova e fuori, per “salvare” il calendario degli eventi. Il sottoscritto non fa parte di questa associazione ma da tempo collabora con la stessa sotto forma volontaria e insieme abbiamo deciso di impegnarci per provare a creare eventi discreti nonostante la mancanza di programmazione (siamo stati contattati a fine Maggio) e i pochi fondi a disposizione. Lo abbiamo fatto perché vogliamo bene a questa città e se questo è in contrasto col fatto che mi occupo di politica, con lo scopo di migliorare la qualità della vita di tutti i Giuliesi allora fatemi capire dove…
Il sottoscritto, in tutti gli anni che ha fatto politica, non ha mai chiesto o accettato favori da nessuno, anzi ho sempre dato molto a tutti coloro che mi chiedevano, quindi mi sento particolarmente offeso dalle infamanti illazioni fatte da un finto giornalista, da un commerciante stalker sociale e anche da
un movimento politico che hanno messo in dubbio l’onestà e la limpidezza del nostro agire.
Tanto più che, conti alla mano, il famoso contributo pubblico tanto polemizzato è stato totalmente utilizzato per gli artisti che sono intervenuti, per pagare gli impianti e i servizi accessori e soprattutto per garantire la sicurezza (oltre 6000 euro!!!) e nulla è venuto in tasca agli organizzatori per lo stupore di tutti coloro che non ci crederanno…
Per quanto riguarda poi la riuscita degli eventi penso di poter dire che la Notte Bianca è stato un miracolo perché siamo riusciti a “fare una casa con due mattoni”, nonostante le difficoltà venute dalla Questura, dagli uffici comunali, da alcuni commercianti che invece di collaborare hanno approfittato soltanto della situazione e da una serie di polemiche che come dicevo prima non hanno attirato gente bensì l’hanno allontanata. Vogliamo anche ricordare come eventi simili siano stati rimandati o annullati (vedi Ancona e San Settimio a Jesi) per le direttive imposte dalla circolare del capo della Polizia Gabrielli dopo i problemi in piazza San Carlo a Torino.
La Notte Alta ha avuto ancora più problemi che ci hanno portato a ridurre la dimensione dell’evento per i costi insostenibili della sicurezza.
Il confronto con altre manifestazioni era inopportuno e inadeguato trattandosi di qualcosa di diverso e che comunque ha portato musica, attrazioni e laboratori per bambini, mostre di pittori e fotografi e presentazioni di libri di autori locali (tra l’altro ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito).
Sicuramente in molto c’era da migliorare ma pensando al deserto che solitamente si ha al centro storico (e io lo conosco bene perché ci vivo) sicuramente, anche nelle sere meno movimentate, siamo riusciti a portare un po’ di allegria e di divertimento. Il format che abbiamo pensato non aveva al centro la somministrazione di cibi e bevande e, come si sa, è questo che tira… Abbiamo voluto puntare sulla cultura, della quale in tanti si dicono strenui difensori ma che raramente riscuote ampio successo nelle occasioni in cui realmente si cerca di fare qualcosa mentre molto più spesso ci si concentra a scrivere farneticanti e logorroici trattati sui social media che rischiano di portare questa città all’abbandono assoluto.
Spero invece che i segnali positivi giunti quest’estate rispetto alla collaborazione tra i tanti organizzatori (pionieri di questa esperienza di organizzazione di eventi post Circolare Gabrielli), possano continuare a dare frutti in futuro affinché questa città smetta di essere un posto in cui ci si concentra sul lamentarsi e sul criticare e diventi un posto del FARE, insieme e cose diverse.
Perché nella diversità ci si arricchisce, l’offerta ne guadagna e si fa quello che in una città che
potrebbe vivere di turismo dovrebbe essere un pensiero costante, cioè attrarre persone accogliendole con sorrisi e braccia aperte, piuttosto che farle scappare rendendo sempre più arida la città che, in modo bugiardo, diciamo di amare.”