GIULIANOVA – La vista di quella statua decapitata e mutilata degli arti superiori l’ha profondamente colpito.
Padre Simone, giovane priore del Santuario della Madonna dello Splendore, tra i più santuari mariani più famosi d’Abruzzo, ha ancora il cuore sconvolto da tanta crudeltà. Ma ha anche una sua tesi, che raccoglie molti consensi. <Non penso – dichiara- che si tratti di un puro atto vandalico. Non escludo affatto la pista che porta alla pratica del satanismo. I vandali non si portano via i pezzi di ciò che rompono o devastano, a loro non interessa. Ma pezzi della statua di una Madonna sono un qualcosa di particolarmente appetibile a chi si dedica a questa terribile attività . Sia io che i volontari del Santuario abbiamo girato in lungo e in largo la zona che circonda il Convento, cercando tra le siepi e gli arbusti, ma non abbiamo trovato niente. Mi aveva fatto molta impressione quanto accaduto pochi mesi fa nella cappella del cimitero di Giulianova ed io non escludo affatto che i due episodi possano essere collegati e che nella zona ci siano sette che si dedicano con particolare fanatismo ai loro riti. Padre Simone ne rimane profondamente turbato e ricorda quando gli operai della “Giulianova Patrimonio” addetti alla manutenzione del cimitero comunale, hanno scoprirono che la porta della chiesetta che si trova in corrispondenza del camposanto nuovo su via Prato, risultava aperta. Notarono subito che la porta era stata forzata ma la sorpresa (grande) li attendeva quando entrarono dentro la chiesetta. Ignoti nella notte erano penetrati per operarvi dei risi satanici arrivando perfino a bruciare parte dell’altare, buttando tutto all’aria e risparmiando solo la piccola statua della Madonna di fronte alla quale in quel caso si fermarono. Ma sul pavimento erano state sistemate delle grandi croci di tessuto bianco e attorno a questo pezzi di candelabri spezzati ed altri ornamenti dell’altare finiti sul pavimento e completamente bruciati. Sull’altare e dietro lo stesso tracce di un qualche rito speciale con pezzi di stoffe e pezzi di altare bruciacchiati ed il tutto poi dato ulteriormente alle fiamme. Insomma la piccola chiesa ara impraticabile e gli operai della “Giulianova patrimonio” hanno avvertito la proprietà e successivamente anche i carabinieri che si portarono sul posto per le indagini. <Ricordo che l’impressione fu tanta che alcune donne, tra quelle che erano solite pregare nella chiesetta ritennero opportuno chiedere lì’intervento del parroco dell’Annunziata competente anche per l’area dove sorge in cimitero e don Ennio, il quale benedisse la chiesetta scacciando n questo modo qualsiasi traccia notturno di fanatismo satanico e qualsiasi altra nefandezza fatta dagli sconosciuti. > Un benefattore del Santuario ha già fatto realizzare a proprie spese una statua identica quella decapitata e mutilata ma padre Simone non vuole ancora sistemarla nell’incavo dell’ulivo dove si trovava l’altra. <Aspetto che sia pronta un’altra piccola opera, quella di protezione con vero ed alluminio con cui dovremo proteggere la statua >.