PESCARA – “Sulla Saga, la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, continua a regnare una grande confusione ed un’assoluta mancanza di chiarezza”. È quanto affermato dal Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito: “Nel mese di luglio, grazie ad un emendamento intruso e con i soliti escamotages, la maggioranza ha concesso l’ennesimo contributo in favore della Saga. Un intervento sulla cui legittimità, come precisato innumerevoli volte dal Movimento 5 Stelle, sorgono molteplici dubbi vista la normativa europea in materia di aiuti di Stato. E come se ciò non bastasse non risulterebbero, ancora oggi, posti in essere i relativi adempimenti procedurali, in primis la notifica alla commissione europea, e la redazione, da parte degli uffici, della scheda di conformità all’ordinamento europeo. Una omissione che deriverebbe, secondo la Regione, dalla natura di società in house della Saga e, quindi, dalla non ascrivibilità del contributo tra gli aiuti di Stato.

Peccato – ha continuato Mercante – che sia stata la Saga stessa, pochi giorni fa, a disconoscere la sua natura di società in house procedendo alla nomina diretta dell’ennesimo dirigente. Una decisione che contrasta nettamente con quanto previsto dalla normativa in vigore che impone alle società in house, come evidenziato più volte dal Consiglio di Stato, l’impiego delle medesime procedure selettive previste per le pubbliche amministrazioni. È evidente – ha proseguito Mercante – che la maggioranza sulla Saga non ha le idee ben chiare e che invece di trovare soluzioni efficaci per rilanciare l’aeroporto d’Abruzzo preferisce portare avanti un piano di aiuti che non è di nessuna utilità per il rilancio della struttura e che, anzi, viola ogni normativa al riguardo.

A cosa serva poi – ha concluso Mercante – un altro dirigente alla Saga è tutto da chiarire visto che le priorità dovrebbero essere altre, prima tra tutte il risanamento dei conti disastrosi che non può di certo essere affidato all’elargizione di prebende da parte della Regione della cui legittimità, oltre che opportunità, è, per giunta, lecito dubitare”.