La decisione della regione e dell’assessore Paolo Gatti che si intinge di sapienza istituzionale di accorpare l’Istituto Tecnico Cerulli all’ alberghiero Crocetti è l’ultimo atto irresponsabile di un copione già scritto da tempo.
Inaccettabile e irrispettoso in primis delle generazioni future. Degli studenti, della collettività, del territorio, dei genitori, degli insegnanti, del futuro.
Ma cosa aspettarsi da chi relega la cultura ad accessorio, a bene superfluo. D’altronde chi adotta questa decisione, è bene che si sappia, sono gli stessi che predicano che con la cultura non si mangia. E questa decisione scellerata altro non è che la riprova.
Costruire un carrozzone di 1300 alunni umiliando i pronunciamenti del consiglio provinciale rappresenta bene il senso ed il rispetto istituzionale che alberga nella giunta regionale.
Occorre ricordare che la Provincia si era espressa a favore del mantenimento delle rispettive autonomie, 490 iscritti l’ITI, più di 800 l’alberghiero.
La legge stabilisce infatti in modo chiaro i limiti dimensionali degli istituti in un range che va da 500 a 900 alunni. Quindi mentre la Provincia ha chiesto di applicare una deroga per il Cerulli sulla base di soli 10 alunni sotto la soglia minima, la Regione accorpa gli istituti creando un unico mostro di 1300 alunni ovvero 400 più della soglia prevista per legge.
Ne si puo parlare di spese superflue invocando il risparmio di una presidenza. Una ennesima presa in giro come le difese d’ufficio, che in questa occasione altro non fanno che ridicolizzare chi le perpetra.
Perché a chi artatamente parla di ristrettezze economiche vorrei segnalare che 200.000 euro potevano essere risparmiati dal milione di euro che il presidente Chiodi si destina alla propria immagine oppure visto che la regione ha nominato quattro nuovi dirigenti, di cui veramente si sentiva la necessità(sic), bastava nominarne uno in meno.
Infine mi piacerebbe conoscere pubblicamente il parere su questa decisione dell’assessore Di Michele, ma soprattutto dei consiglieri provinciali giuliesi di maggioranza.
Riccardo Mercante
Consigliere Provinciale
Italia dei Valori