I consiglieri regionali del Pd, D’Amico, Ruffini e Caramanico, hanno
abbandonato i lavori della V Commissione del 01.12.2010 in cui era
prevista l’audizione del Presidente /Commissario Gianni Chiodi.
Il Presidente aveva iniziato a rispondere alla prima delle otto
domande
che il Pd aveva annunciato ieri nel corso di una conferenza stampa, ma
proprio alla prima domanda il dialogo si è interrotto.
Il Presidente Chiodi riferendosi al confronto che il Pd aveva chiesto
sulla sanità anche per poter dare il suo fattivo contributo ha
risposto che _”forse il Pd non se n’è accorto ma c’è già stato. Una
marea di incontri con sindaci e sindacati lo dimostrano. Se il
confronto
è rivolto ad accontentare clientele ed interessi particolari non sono
disposto a questo confronto. Il confronto che richiedete non è quello
nobile “._
Queste le poche parole riportate in sintesi dal Presidente, che hanno
indotto il Pd ad abbandonare la seduta.
_”Adesso basta. Leggeremo i verbali e verificheremo se esiste
l’eventuale contenuto diffamatorio. In tal caso daremo mandato ai
nostri
legali e se ci saranno le condizioni lo chiameremo a rispondere delle
sue affermazioni”_ad affermarlo è il capogruppo del Pd Camillo
D’Alessandro.
_”La verità è che Chiodi non ce la fa” riprende D’Alessandro “in
Abruzzo se ne sono accorti tutti ed allora non gli resta altro da fare
che gettare fango su di noi, che spesso ci sostituiamo alla
maggioranza,
studiamo i problemi, individuiamo le proposte che chiaramente lo
mettono
in difficoltà. Ed allora il Presidente preferisce sfasciare tutto. Non
ci faremo trascinare nel ring, nella miseria delle argomentazioni e
non consentiamo_ _a nessuno di offendere noi e ciò che rappresentiamo_”
riprende D’Alessandro_ “di fronte ad una situazione del genere noi
continueremo a farci carico delle ragioni dell’Abruzzo. Siamo una forza
di opposizione determinata e Chiodi lo sa per questo tenta di colpirci
con le menzogne, ma non ci fermerà perché per noi viene sempre prima
l’Abruzzo e gli abruzzesi.”_
Per i consiglieri regionali del Pd _”E’ inaccettabile che il Presidente
abbia usato questi toni, superando ogni misura ed arrivando persino
all’offesa politica e personale. Questo atteggiamento dimostra assoluta
mancanza di rispetto per il Consiglio regionale confermando di volerci
escludere da ogni ulteriore decisione relativa al risanamento del
sistema sanitario.”_
_”Nel frattempo non ha raggiunto il pareggio nel 2009, preannuncia una
perdita di oltre 100 milioni di euro nel 2010, chiude interi ospedali,
sta distruggendo la medicina del territorio, allunga le liste d’attesa.
Ha creato una forte demoralizzazione degli operatori del servizio
sanitario abruzzese. Non c’è appello per lui perché, ormai, la
filastrocca che tutti i danni provengono dal passato è finita. Dal 2009
tutte le responsabilità ricadono sul suo modo di gestire autoritario e
privo di riferimenti con la società abruzzese -_dichiarano D’Amico,
Ruffini e Caramanico-_Ci preoccupa lo stato di inutilità in cui ha
ridotto la sua stessa maggioranza, frastornata, soggiogata, nella
irrilevanza dei ruoli. Auspichiamo che ci sia un sussulto da questa
maggioranza perché dovranno spiegare agli abruzzesi cosa stanno facendo
in Regione”_