GIULIANOVA – Sull’imposta di soggiorno il sindaco Francesco Mastromauro ripercorre le tappe che hanno portato alla situazione attuale partendo dal presupposto che “sono state dette e scritte tante inesattezze”.
“Dell’imposta di soggiorno – dichiara il primo cittadino – si iniziò a parlare nell’autunno del 2011 quando in tanti, anche nella nostra città, ne chiedevano l’applicazione. Partecipammo quindi a numerosi incontri del tavolo tecnico sul turismo con i colleghi dei Comuni costieri del Teramano e fummo invitati anche a San Benedetto del Tronto dal momento che pure nella parte sud delle Marche si discuteva sull’opportunità di applicare l’imposta. A differenza dei Comuni dell’Ascolano, che scelsero di applicare l’imposta di soggiorno, la scelta delle sette sorelle del Teramano fu di non procedere all’istituzione della misura e nella decisione furono importanti le posizioni del sindaco e dell’assessore al turismo del Comune di Giulianova. Di imposta di soggiorno – prosegue Mastromauro – si è tornati a parlare all’inizio del 2015 quando le forze politiche che sostengono l’Amministrazione comunale di Giulianova decisero di includere tale misura nel bilancio pluriennale 2016 approvato l’8 agosto scorso. L’obiettivo delle forze di maggioranza, per sgomberare il campo da equivoci, è quello di generare risorse per migliorare l’offerta turistica e non, come qualcuno ha affermato malignamente, per tappare buchi di bilancio. Constatato che alcuni sindaci hanno manifestato interesse a discutere di imposta di soggiorno, tutti assieme abbiamo quindi convenuto di riavviare un percorso finalizzato alla definizione di una posizione quanto più possibile unitaria in un senso o nell’altro. In altre parole – conclude Mastromauro – nulla è stato ancora deciso dal momento che il bilancio 2016 deve essere ancora approvato e che saranno necessari altri incontri affinché tutti i pro e i contro legati alla imposta possano essere analizzati con la dovuta attenzione”.